lunedì 13 agosto 2012
I lituani non vogliono la nuova centrale nucleare di Visaginas
Aumentano le proteste e i contenziosi tra Stati per le 3 nuove centrali nell'area baltica
A ottobre la Lituania sarà chiamata ad un referendum per decidere se fare o meno la centrale nucleare di Visaginas. Secondo un sondaggio di Prime Consulting condotto per conto del settimanale lituano Veidas, quasi la metà dei lituani (48%) è probabile che voterà contro, ma a colpire è soprattutto la bassa percentuale (19%) di coloro che si dichiarano favorevoli. Va però detto che il sondaggio è stato condotto solo tra 500 persone e nelle più grandi città del Paese baltico. Il nucleare probabilmente condizionerà molto le elezioni politiche generali che si terranno il 14 ottobre insieme al referendum e che dovrebbero vedere la sconfitta della coalizione di centro-destra al governo.
Andrei Ozharovsky, un fisico nucleare di Bellona Russia spiega che il sondaggio probabilmente sottostima l'opposizione al nucleare, dato che sondaggi precedenti indicavano il 65% di contrari alla centrale nucleare. Nils Bøhmer, direttore generale dell'Ong norvegese/russa Bellona ed anche lui fisico nucleare, sottolinea che «è importante che il governo ascolti le preoccupazioni dell'opinione pubblica per la costruzione del reattore perché quell'impianto resterà lì per decenni a venire. Fukushima ha dimostrato che è di vitale importanza avere regolamentatori forti ed indipendenti che possano mettere in dubbio quel che fanno gli operatori della centrale così come quel che costruiscono gli appaltatori».
Il sondaggio e le previsioni elettorali annunciano tempi duri per la multinazionale giapponese Hitachi, l'investitore strategico di Visaginas, ma Hitachi in the European Union si è detta ottimista ed è convinta i sondaggi non riflettano quel che pesa davvero l'opinione pubblica lituana. «Crediamo che tutti i principali partiti politici in Lituania non si oppongano alla centrale nucleare di Visaginas e che molti lituani sostengano il progetto- ha scritto ", ha scritto Hitachi Eu in una e-mail inviata a Bellona - Capiscono che la centrale nucleare è necessaria per garantire la sicurezza energetica della regione. Hitachi è impaziente di proseguire i lavori con i suoi partner regionali e di mettere la nostra tecnologia a disposizione della regione». Ma Ozharovsky ha ricordato ai giapponesi che basteranno il 50% dei voti più 1 per affondare il loro progetto nucleare.
Il Parlamento di Vilnius ha approvato la proposta di referendum a luglio, nonostante il primo ministro Andrius Kubilius avesse chiesto di respingere l'iniziativa perché «Non necessaria». Invece il presidente della Lituania, Dalia Grybauskaite ha detto che il referendum è «Un'altra opportunità Ed obbligsa il governo a informare meglio l'opinione pubblica su questo progetto»
A giugno, il parlamento lituano aveva approvato un accordo sul quadro contrattuale per Visaginas che il governo prevedeva di firmare con l'Hitachi per dare il via alla progettazione ed ai lavori preparatori per la centrale nucleare. La multinazionale giapponese dice che «In questa fase Hitachi vuole creare la project company il più presto possibile e ci aspettiamo che questo possa essere fatto prima del referendum». In realtà si dovrà decidere entro il 2015 se mandare o meno avanti il progetto e la centrale nucleare, un impianto Hitachi-GE da 1.350 megawatt, dovrebbe essere operativa entro il 2020-2022, pe sostituire .la centrale sovietica da 1.300 MW di Ignalina che è stata dismessa perché considerata a rischio secondo le norme dell'Unione europea.
La centrale di Visaginas è un progetto trans-Baltico che prevede una partecipazione al 20% di Hitachi e della Lituania al 38%, mentre Lettonia ed Estonia avrebbero rispettivamente il 20% e il 22%. Secondo l'agenzia di stampa Delfi, l'Estonia è ancora meno favorevole sul nucleare della Lituania, solo il 27% dei cittadini estoni e favorevole all'energia atomica. Anche in Lettonia l'opinione pubblica è sempre più dubbiosa ed ora il governo di Riga maggiori informazioni prima di aderire al progetto.
Il nuovo sondaggio di Prime Consulting da per certo che in Lituania dovrebbero vincere i socialdemocratici che prima sosstenevano il nucleare, poi hanno detto che i dettagli sul progetto sono ancora troppo scarsi ed ora, visti i sondaggi, sono sempre più dubbiosi e insieme agli ambientalisti sottolineano che la centrale di Visaginas dovrebbe funzionare con un reattore Abwr Hitachi-GE che in passato aveva avuto problemi alle turbine. Dall'ottobre 2011 lo stesso tipo di reattore, il numero 5 della centrale giapponese di Hamaoka, è stato fermato per 8 mesi proprio per problemi delle turbine, ma nonostante questo e nonostante il disastro nucleare di Fukushima Daiichi (o forse proprio per questo) l'Hitachi continua a promuoverlo per l'esportazione.
I cittadini dei Paesi baltici sono preoccupati perché Visaginas dovrebbe essere costruita in una piccola regione dove sono previste altre due centrali nucleari: una in Bielorussia ad Ostrovets ed un'altra nell'enclave russa di Kaliningrad, incastonata tra Lituania e Polonia. La centrale di Visaginas sorgerebbe a soli 2,3 chilometri dal confine con la Bielorussia e prenderebbe l'acqua per il suo raffreddamento dal lago Drisvyaty,a cavallo dei confini dei due Paesi. Anche per questo gli ambientalisti lituani e bielorussi hanno stretto un'alleanza contro Visaginas e sono appoggiati dal regime bielorusso che vuole costruire l'altra centrale nucleare. Vilnius invece accusa Mink di non aver presentato prove sufficienti a dimostrare che la sua centrale di Ostrovets è sicura ed ha invocato la Convenzione di Espoo che impone ad un Paese che vuole costruire alla frontiera con un altro Paese un impianto industriale potenzialmente pericoloso di mettere a disposizione la documentazione del progetto e di organizzare audizioni con i Paesi limitrofi.
In effetti nel 2011 l'Implementation committee della Convenzione di Espoo ha detto che la Bielorussia aveva violato la convenzione, ma i bielorussi sono andati avanti come se niente fosse.
Al di la delle dispute post sovietiche tra russi, bielorussi e baltici, gli ambientalisti di tutti e tre i Pesi icono che questa proliferazione di centrali in piccoli Stati contigui è molto pericolosa e gli esperti sottolineano che anche dal punto di vista economico tre progetti nucleari si riveleranno un disastro. pericolosi, e altri osservatori hanno sottolineato che si tratta di cattiva economia solo pianura. Sembra pensarla così anche la Polska Grupa Energetyczna (Pge), che nel gennaio 2011 ha deciso di uscire dall'affare di Visaginas, mentre la gara di appalto del gennaio 2012 non ha avuto offerenti.
Le centrali del Baltico e quella bielorussa hanno tutte un finanziatore che resiste: la Atomstroyexport, la filiale internazionale del monopolista statale del nucleare russo Rosatom, ma hanno grossi problemi a trovare potenziali acquirenti dell'elettricità prodotta. La polacca Pge, insieme alla sua rinuncia a finanziare Visaginas, ha anche rotto le trattative con la power trading company russa Inter Rao Ues che dovrebbe acquistare e rivendere l'energia delle centrali nucleari baltiche.
http://www.greenreport.it/_new/index.php
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