lunedì 13 agosto 2012

Prof di robotica avverte: «I droni ci portano a un mattatoio asettico»


Stiamo assistendo all’inizio della «rivoluzione industriale della guerra»
di Steve Watson* – Infowars

Un eminente esperto di intelligenza artificiale ammonisce sul fatto che il presidente Obama sta stabilendo un orrendo precedente nell’abbracciare la tecnologia dei droni come mezzo per la guerra invisibile.
Il professore Noel Sharkey della Sheffield University, ha scritto un pezzo su «The Guardian» del 3che con agosto 2012, danna l’uso di velivoli senza pilota per attacchi missilistici, mettendo in guardia sul fatto che quel che stiamo intravedendo è appena l’inizio di una «rivoluzione industriale della guerra». Sharkey evidenzia che si ritiene che la CIA abbia ucciso fino a 1.035 civili in attacchi aerei con droni al di fuori delle aree legittime di guerra nel corso degli ultimi otto anni, inclusi 200 bambini.

Si domanda il professore: «Chi mai, nel pieno possesso delle proprie facoltà mentali, consegnerebbe una potente flotta aerea di veicoli telecomandati a un’organizzazione occulta con un simile archivio storico di omicidi illegali di cui non è chiamata a rispondere?», e aggiunge: «Obama sta stabilendo un precedente pericoloso che, nel caso migliore, risulta discutibile dal punto di vista legale in un mondo in cui oltre 50 paesi stanno acquisendo tale tecnologia».
Sharkey segnala che in una corsa agli armamenti come quella odierna, altri paesi come Israele, l’India, la Russia e specialmente la Cina stanno precipitandosi a sviluppare ed esportare droni per attacchi armati.

Si domanda ancora: «Data l’ondata decennale di attacchi con i droni perpetrati dalla CIA, cosa si potrà dire quando altri paesi faranno uso di bombardamenti con droni contro minacce percepite in altri Stati?».
Sharkey, membro fondatore dell’International Committee for Robot Arms Control (ICRAC), ha anche messo in risalto il fatto che i droni attuali, rispetto a quanto sta arrivando, sono appena «come i prototipi di aereo dei fratelli Wright».
«Ecco dove sta il vero pericolo: l’uccisione automatizzata come tappa finale della rivoluzione industriale della guerra, un mattatoio pulito e asettico, senza sangue che sporchi fisicamente le nostre mani e nessuno dei nostri ucciso», scrive, osservando che i droni vengono sviluppati almeno dal 2004.

«Abbiamo resoconti di uccisioni collaterali di civili – compresi tanti bimbi - causate da attacchi con droni a opera di esseri umani che stanno davanti a schermi del computer e decidono quando fare fuoco» osserva Sharkey. «Pensate quanto tutto questo peggiorerà quando i droni procederanno alla morte in automatico. Vogliamo veramente che questa tecnologia sia nel controllo dei servizi segreti che abbiamo al mondo?».
Il Professor Sharkey è già apparso nel 2008 all’«Alex Jones Show», quando ci mise in guardia sul fatto che il mondo stava scivolando nelle mani di una tecnocrazia potenzialmente letale e fece appello a prevenire il dispiegamento di una simile tecnologia. All’epoca, Sharkey dichiarò:
«Se hai un robot dotato di autonomia, allora sarà lui a prendere le decisioni su chi uccidere, quando uccidere e dove ucciderlo. […] La cosa che più spaventa è che la causa che rende possibile tutto ciò si richiami alla complessità della missione e anche che, nel caso ci sia un problema di comunicazioni, puoi mandare un robot scollegato e che deciderà chi uccidere. E questo mi inquieta parecchio».
Sharkey spiegò inoltre agli ascoltatori: «La cosa di cui vorrei che si rendessero conto i decisori politici è che c’è questa sorta di intelligenza artificiale mitologica, e che ogni volta che si parla di robot killer la gente comincia a tirare in ballo Terminator, e Skynet e tutto quell’ammasso di favole che, se fossero tali sarebbe meglio, perché quel che invece si presenta qui è una sorta di lavatrice. È una stupidissima macchina, alla quale stai per assegnare la decisione di uccidere delle persone. È proprio ridicolo».
Come abbiamo riportato questa settimana, un nuovo drone autonomo lungo 18,9 metri denominato X-47B sta per entrare a far parte integrante della Unmanned Carrier Launched Airborne Surveillance and Strike System – UCLASS [sistema di sorveglianza e attacco con velivoli senza pilota lanciati da portaerei, ndt] della marina militare degli Stati Uniti.

La marina militare intende alla fine far sì che il velivolo decolli e atterri su una portaerei lontana centinaia di miglia, tutto con appena il clic di un mouse. Questo lo renderebbe il solo mezzo di questo tipo ad avere questa abilità.

Il drone è controllato a bordo da un’Unità di controllo che, si afferma, può pensare in modo indipendente, pianificare correzioni di rotta, reagire a contingenze impreviste, e tracciare nuove direzioni.

Nel mentre, poiché l’uso di droni sopra il suolo nazionale degli USA sta avendo un boom, questa settimana si è stabilito un ulteriore pericoloso precedente quando un tribunale del North Dakota ha approvato l’uso di droni per aiutare ad arrestare dei cittadini sul suolo statunitense.
Il Giudice Distrettuale Joel Medd, in base ai documenti processuali ottenuti da «US News», ha respinto la richiesta di ritirare le accuse mosse contro Rodney Brossart, il cui arresto è avvenuto anche grazie all’intervento di un velivolo senza pilota che aveva ispezionato la sua proprietà.

*Steve Watson è scrittore ed editorialista per Infowars.com e Prisonplanet.com, i siti diretti da Alex Jones.

Traduzione per Megachip a cura di Pino Cabras.
Fonte: Infowars.com

http://www.megachip.info/tematiche/guerra-e-verita/8687-prof-di-robotica-avverte-li-droni-ci-portano-a-un-mattatoio-asetticor.html

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