mercoledì 15 agosto 2012

Inquinamento surreale. Le spiagge di Hong Kong coperte da granelli di plastica. Video


Di post sull’inquinamento ne ho scritti tanti ma questa storia, che viene da Hong Kong, è la più surreale. Le spiagge si sono coperte di minuscoli granelli di plastica bianca. Tanti granellini, ma tanti davvero: 150 tonnellate. Come una nevicata. Però permanente e artificiale.

All’inizio i granellini si possono raccogliere anche con la pala, ma l’opera va completata con le dita, tutt’al più col cucchiaino o con l’aiuto di un pennello: se ne stanno incaricando centinaia di volontari.

I granelli plastica – materia prima per lavorazioni industriali – erano in sei container che una nave da carico ha perso durante una tempesta. I container si sono rotti, le onde hanno depositato la plastica a riva.

La nevicata artificiale sulla spiaggia è brutta da vedere, ma soprattutto le creature del mare mangiano la plastica scambiandola per cibo. Ma come si fa a raccogliere 150 tonnellate di granellini del diametro di pochi millimetri? Oh bella: ci si arrangia. Dopo il “continua” c’è il video. Guardate.(http://www.youtube.com/watch?v=ZewVmGCq6Ws&feature=player_embedded)

I container carichi di granellini sono caduti in mare il 23 luglio; due giorni più tardi la plastica ha cominciato ad arrivare a riva. Adesso ne è già stata raccolta la metà. Ma ciò che resta, è ovvio, è sempre più difficile da recuperare.

I granellini sono, più propriamente, pellets: servono per fabbricare disparati oggetti di plastica, dalle bottiglie ai rivestimenti dei computer. Stavano viaggiando da una sede all’altra di uno stabilimento cinese. L’azienda in questione ha promessi soldi per la pulizia, ha mandato aspirapolvere industriali, subacquei e quant’altro. Ma il danno rimane.

In teoria i pellets di plastica sono atossici e inerti. In pratica non si degradano per omnia saecula saeculorum e col tempo tendono ad assorbire le sostanze inquinanti.

Un pesce può scambiarli per appetitose uova di pesce, mangiarseli, ostruirsi le budella e assorbire tossine, portare il tutto con sè dentro il corpo dell’animale (e se fosse un uomo?) di cui probabilmente prima o poi sarà preda.

Posto che già è stata raccolta la metà dei granellini, restano ancora da reperire con dita e cucchiaini 75 tonnellate di queste micro mine vaganti. Al confronto, trovare un ago in un pagliaio è uno scherzo. Può darsi che Hong Kong abbia bisogno di aiuto, oltre che di auguri.

Fonte: http://blogeko.iljournal.it/2012/inquinamento-surreale-le-spiagge-di-hong-kong-coperte-da-granelli-di-plastica-video/69760
Hong Kong scrambles to collect spilled toxic pellets
www.youtube.com
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