martedì 14 agosto 2012

Politici, in tivù si va coi soldi. Apparizioni pagate da 200 a 500 euro.


C'è chi legge la rassegna mattutina commentando le notizie e chi si è visto arrivare, appena eletto, una mail con le proposte di una tivù. Con tanto di tariffario. Apparire sul piccolo schermo per i consiglieri emiliani è facile: basta pagare.
PAGARE PER APPARIRE. Lo sa bene Galeazzo Bignami, del Pdl, che ha esibito persino una fattura da 1.500 euro per cinque ospitate.
Peccato che tra chi apre il portafogli per stare davanti alle telecamere ci sia anche il grillino Giovanni Favia, eletto in Regione sull'onda della protesta contro la Casta.
Lui, che ha denunciato gli sprechi di palazzo, ha ammesso: «L'informazione non è libera, continuerò a pagare per andare in tivù».
I soldi sono arrivati tutti dalle casse dei gruppi consiliari che ogni anno si riempiono con 3,8 milioni di euro.
Soldi pubblici per interviste e ospitate nelle tivù o radio locali. Tutto a pagamento.
Una bufera politica che sta movimentando il tranquillo agosto di Bologna e che coinvolge politici di ogni colore.
Da Silvia Noè dell'Udc che si è giustificata con un «così fan tutti», al leghista Manes Bernardini e Gian Guido Naldi di Sel.
FINO A 500 EURO. Il tariffario è vario, si va dai 200 ai 500 euro a presenza per apparire sulle emittenti È-tv della Curia e del circuito 7 Gold.
Un costo confermato dal conduttore Dario Pattacini: «Certo che mi facevo pagare, noi non abbiamo finanziamenti dallo Stato, chi vuole venire da noi lo sa, sono 200 euro a trasmissione, nessun osi è mai lamentato».

Martedì, 14 Agosto 2012


http://www.lettera43.it/cronaca/politici-in-tivu-si-va-coi-soldi_4367561152.htm

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