domenica 12 agosto 2012
Norvegia, circoncisione sul banco degli imputati
Polemiche sulla proposta dell'Ombudsman norvegese di sostituire la circoncisione religiosa dei neonati con un rituale meno cruento.
Il difensore civico norvegese per i diritti dei bambini
, la pediatra Anne Lindboe, ha proposto di rimpiazzare la circoncisione dei neonati ebrei e musulmani con un rituale simbolico non chirurgico.
Secondo la Lindboe, infatti, «la circoncisione è una violazione del diritto dei bambini di decidere del proprio corpo». La suddetta pratica è inoltre, sempre secondo la dottoressa, «causa di dolore non necessario e priva di qualunque beneficio dal punto di vista medico».
Dura la reazione delle comunità religiose coinvolte.
Ervin Kohn, presidente della comunità ebraica di Oslo, ha dichiarato che gli ebrei norvegesi «non potranno continuare a vivere in una società dove la circoncisione è proibita», affermando altresì che il mandato del garante dell'infanzia non deve coinvolgere i rituali religiosi.
In realtà il problema esiste: come tutte le mutilazioni, genitali o di altra natura, imposte ai bambini senza una motivazione medica, anche la circoncisione ha il sapore di un abuso.
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